Iseo e Pisogne sono due comuni bresciani, che si affacciano sulla sponda orientale del lago d’Iseo. Abbiamo avuto l’opportunità di scoprire i borghi di Iseo e di Pisogne grazie all’iniziativa de Il treno dei sapori, una bellissima giornata in cui grazie a un treno d’epoca, si possono degustare vini e cibi della Franciacorta e scoprire il territorio del basso Sebino.
Il treno dei sapori – alla scoperta del lago d’Iseo
ISEO
La nostra giornata inizia con la visita al paese di Iseo. Il nome Iseo, si crede derivi da Iside, il dio egizio, di cui si stanno cercando i resti di un probabile tempio sorto nella zona. Sicuramente Iseo esisteva in epoca romana e si sviluppava attorno al porto, proprio come oggi. Una serie di viuzze, ben curate e ben tenute anche dagli Iseani, ci portano alla piazza principale di Iseo, Piazza Garibaldi.

Piazza Garibaldi
In piazza troviamo una serie di portici di epoca medievale, veramente entusiasmanti dal punto di vista architettonico. I portici rimangono ancora oggi molto importanti per il commercio, infatti vi troviamo moltissime vetrine veramente interessanti per un ottimo shopping.
L’architetto e progettista di questa piazza fu Rodolfo Vantini. Vantini era famoso perché realizzò anche il primo cimitero monumentale italiano, che è l’attuale cimitero di Brescia. Al centro della Piazza troviamo la statua di Garibaldi, ma manca un elemento. Garibaldi è rappresentato senza cavallo, come mai? Probabilmente lo si volle rappresentare come “signore” che era in grado di gestire i risultati ottenuti in battaglia e non come condottiero. Un altro elemento particolare è il blocco di tufo a base della statua, preso direttamente dalle cave di zona. Il tufo venne scelto come elemento simbolo dell’appartenenza e del totale appoggio del popolo di Iseo a Garibaldi.
Sulla piazza si affaccia anche un bellissimo palazzo, con affreschi che rimandano alla Chanson de Roland. I signori del palazzo scelsero immagini di questo libro per rappresentare la loro cultura e il fatto che loro fossero in grado di leggere e scrivere. Non sappiamo a chi appartenesse questo palazzo, perché a Iseo, non ci fu un governo che predominò sugli altri. Ogni volta era un susseguirsi di famiglie che prendevano il comando non ufficiale, ma si comportavano come gli effettivi governanti di Iseo. Tra tutti ricordiamo gli Oldofredi, che decisero di costruire una chiesa come segno della loro supremazia, proprio in una via laterale a Piazza Garibaldi.

Gli Oldofredi
Gli Oldofredi fecero costruire la Chiesa di Santa Maria delle Grazie attorno al 1.300. La chiesetta aveva una posizione primaria rispetto agli altri luoghi di culto del paese. La Chiesa ha una sola navata e sopra l’altare troviamo il dipinto della Vergine che allatta Gesù e Dio padre con l’Annunciazione. Purtroppo i meravigliosi affreschi che si trovano a lato, vennero coperti in malo modo nel Settecento, durante i lavori di restauro.
Percorriamo una strada lievemente in salita e arriviamo ad un’altra opera voluta da Oldofredi, il Castello. Il Castello dove la famiglia abitava era comunque una fortezza militare, utilizzata a scopo difensivo. Nel 1426 ad Iseo arrivarono i Veneziani e gli Oldofredi sparirono da tutte le cronache dell’epoca, non si seppe più niente di loro. Dopo varie successioni il Castello venne venduto a dei privati, ed ora è attualmente diviso in due parti. Una parte è comunale con biblioteca e sale civiche, mentre un’altra parte è adibita ad abitazioni di privati che detengono la loro parte di Castello regolarmente.

Ci spostiamo verso la Pieve di Sant’Andrea, un bellissimo complesso risalente al V Secolo. Osservandola ci accorgiamo come la chiesa venne eretta in diverse fasi, infatti dalla facciata si notano benissimo le differenze costruttive. Caratteristica particolare di questa Chiesa è il campanile. Il campanile non si trova a lato, ma è costruito direttamente in facciata. Si pensa venne costruito in questo modo per la via crucis, poiché si ha la possibilità di salire delle scale “il calvario” direttamente in chiesa.
In facciata si trova il sarcofago di Giacomo Oldofredi con scritte che descrivono i suoi meriti in battaglia. Sempre in facciata si intravedono due leoni, che però vennero abrasi dai Veneziani che conquistarono Iseo. All’interno si trova una chiesa ottocentesca con opere di notevole pregio come San Michele Arcangelo che caccia Lucifero dal Paradiso e la statua di San Vigilio.
E’ ora di pranzo, quindi saliamo sul treno e mentre gustiamo ottime leccornie, ci dirigiamo verso Pisogne.

PISOGNE
Pisogne, fu molto importante in epoca medioevale, per lo scambio commerciale tra il Sebino e la Valle Camonica. Anche Pisogne passò in mano a tanti Signori, e nel 1.305 arrivarono anche qui gli Oldofredi. Nel 1850 un’alluvione distrusse il paese, che riuscì a ripartire dalla costruzione della ferrovia, anche oggi funzionante.
Iniziamo la nostra visita a Pisogne con la Chiesa di Santa Maria della Neve. La chiesa venne costruita a metà del XV secolo e contiene affreschi del pittore Romanino. La chiesa è ad aula unica ma non ci sono cappelle. Romanino però divise lo spazio come se ci fossero 6 cappelle. La parte sotto spesso completava il tema raccontato sopra. Romanino voleva parlare a gente comune, gente povera. Ritrasse la Maddalena con tutte le caratteristiche di una persona povera, per far comprendere il messaggio religioso a queste persone. La chiesa viene infatti definita la Cappella Sistina dei Poveri. Ricordiamo che Romanino non aveva disegnato nulla, ma dipinse direttamente, questo ne certificava quindi la sua bravura. Venne infatti definito il predecessore di Caravaggio.
Proseguiamo la nostra giornata incamminandoci verso la piazza principale di Pisogne, dove troviamo la Torre del Vescovo. La curiosità di questa torre è che l’entrata non si trova affacciata sulla piazza, ma in una viuzza laterale. I motivi sono principalmente due, la difesa e il fatto di evitare che l’acqua che poteva straripare dal lago potesse invadere la torre. Attualmente è la torre dell’orologio, utilizzata per scandire il tempo. Questo suo utilizzo cominciò nell’Ottocento, con l’arrivo del commercio, quando si ebbe esigenza della misurazione del tempo. Nei vecchi tempi, sulla facciata della torre si trovava una gabbia, dove venivano esposti alla gogna coloro che non onoravano i loro debiti.
Lasciamo Pisogne e con un breve tragitto sul Treno dei Sapori raggiungiamo Bornato e il suo Castello.

BORNATO
Bornato è una piccola frazione del Comune di Cazzago San Martino, in provincia di Brescia. Fù Comune autonomo fino al 1927, quando un regio decreto lo fece annettere a Cazzano San Martino. Questo paese è ricordato soprattutto per i vigneti e per il Castello, che andremo a visitare.
Il Castello venne costruito dalla famiglia Bornati nel XIII Secolo. Questo Castello è l’unico in tutta Brescia in cui si trova una villa all’interno, voluta dalla famiglia Gandini nel 1562. Si possono visitare alcune sale dal Castello. La Sala dedicata alla famiglia Orlando, gli attuali proprietari, è colma di quadri e di oggetti in porcellana di Capodimonte. Alle pareti vi sono affreschi di origine settecentesca molto importanti.
Alla fine della visita viene offerta una degustazione di vino prodotta direttamente in questo Castello. Bellissimi anche il giardino all’italiana e all’inglese che fanno da cornice a questo splendido castello. Il Castello è circondato da un fossato e da mura di difesa, utilizzate nel periodo medievale. La vista che si può godere da qui è spettacolare, su tutti i filari dei vigneti della zona della Franciacorta e del Sebino.
La nostra giornata al Lago d’Iseo finisce qui, in questa splendida location. Prenderemo poi il Treno dei Sapori per tornare alla stazione di Iseo.

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