Una giornata alla scoperta di Sesto al Reghena e della splendida abbazia

Itinerario pubblicato il giorno: 08/01/2021

Cosa vedere durante una giornata a Sesto al Reghena oltre alla splendida abbazia di Santa Maria in Silvis


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Una giornata alla scoperta di Sesto al Reghena e della splendida abbazia

Il borgo di Sesto al Reghena è un paese di circa 6000 abitanti in provincia di Pordenone, al confine con Venezia. Il borgo è di origine pre-romana ed il centro cittadino si sviluppa attorno all’Abbazia di Santa Maria in Silvis. Questo piccolo borgo circondato da mura difensive, fa parte della lista dei borghi più belli d’Italia. Oltre al centro cittadino, Sesto al Reghena è conosciuto anche per le bellezze naturalistiche che lo circondano. In circa 20 km è possibile ammirare ville venete, antiche chiesette votive, specchi d’acqua e i famosi mulini di Stalis.

Abbazia di Santa Maria in Silvis

LA STORIA DI SESTO AL REGHENA

I numerosi ritrovamenti archeologici collocano la nascita di Sesto al Reghena già all’età del bronzo. Attorno al 730-735 d.C venne fondata l’Abbazia dedicata a Santa Maria. Circa 100 anni dopo Carlo Magno, conferì all’Abbazia i privilegi concessi dai re longobardi. Purtroppo però circa un secolo dopo gli ungari devastaro tutto, ma Sesto al Reghena riuscì a rinascere a tal punto che l’imperatore Ottone I, cedette l’Abbazia con tutte le sue pertinenze al patriarca di Aquileia. Iniziò quindi il periodo di dominazione veneziana, che diede origine a molte ville venete presenti tutt’ora sul territorio. I vari intrecci con la repubblica di Venezia finirono nel 1867, con l’annessione di Sesto al Reghena al Regno d’Italia.

Campanile dell'abbazia di Sesto al Reghena

IL BORGO DI SESTO AL REGHENA

L’abbazia di Santa Maria in Silvis

L’Abbazia venne fondata nel 762 d.C. grazie alla donazione di tre nobili fratelli longobardi, Erfo, Anto e Marco. Purtroppo venne distrutta dagli Ungari per poi essere successivamente riscostruita ed essere donata al Patriarcato di Aquileia nel 967 d.C. Attualmente è possibile visitare, oltre alla basilica, il campanile, la cancelleria, la residenza abbaziale e la casa canonica. Per entrare nell’Abbazia superiamo la Torre Grimani, une delle due rimaste ancora visitabili, sulle sette originarie. Di fronte si trova il campanile, ed accanto ad esso un edificio in mattoni, che risulta essere la cancelleria abbaziale. All’interno della cancelleria erano situate le carceri.  Di fianco alla cancelleria di trova la residenza degli abati, ora sede comunale. Sulla facciata sono dipinti gli stemmi di cinque abati.

Entriamo poi nella vera e propria Abbazia, dove troviamo subito il vestibolo, completamente affrescato con il ciclo dell’Inferno, il ciclo del Paradiso ed il ciclo di San Michele. Passiamo poi all’atrio romano, dove sono esposti i principali pezzi ritrovati durante gli scavi archeologici nel borgo. Nell’atrio si può anche ammirare l’affresco di Giotto, l’incontro dei tre vivi e dei tre morti. Nel transetto destro e sulla parete si trovano pitture inerenti alla vita di San Pietro. Il transetto sinistro invece è dedicato a San Giovanni Evangelista. Nella cripta è conservata invece l’Urna di Santa Anastasia.

Abbazia di Santa Maria in Silvis

Il centro storico

Lasciamo Piazza Castello dove si trova l’Abbazia e ci incamminiamo verso la vicina Via Roma, dove troviamo Palazzo Burovich. Il Palazzo era di proprietà della famiglia Corner e fu dato in eredità ai conti Burovich. E’ facilmente riconoscibile dalla facciata affrescata con scene agresti e dalla corte interna, che ospita uno splendido giardino all’italiana. Se avete la fortuna di trovare aperta Villa Zanardini Fabris durante una giornata FAI non dimenticatevi di visitarla. La villa risale a fine del XVII secolo ed è opera degli Zanardini, una ricca famiglia che aveva accumulato beni e territori tra Venezia e la bassa friulana. All’interno si trovano varie stanze egregiamente affrescate con scene mitologiche.

Giardino all'italiana Burovich, Sesto al Reghena

IL PAESAGGIO NATURALE DI SESTO AL REGHENA

Laghetti ed antiche chiesette

Vicino al centro del borgo si trovano diverse bellezze naturali, intervallate da antiche chiesette e ville nobiliari. Il primo specchio d’acqua che si incontra poco fuori le mura è il Lago delle Premarine, zona di pesca sportiva con vista meravigliosa sulle Prealpi. Ci dirigiamo verso i Mulini di Stalis ed incontriamo la Chiesetta di San Pietro. Questa piccola chiesetta medievale venne ristrutturata dagli abitanti di Sesto al Reghena all’inizio degli anni ’90. All’interno si conserva un affresco quattrocentesco con la Vergine, il Bambino e S. Sebastiano.

Lago Premarine
©showmefvg.com

I mulini di Stalis e la fontana di Venchiaredo

Nella campagna tra Sesto al Reghena e Cordovado si trova la fontana di Venchiaredo. Questa fontana è diventata famosa grazie allo scrittore Ippolieto Nievo che qui ci ambientò lo scritto “Le confessioni d’un italiano”. La fontana viene descritta come un luogo magico, dimenticato dall’uomo. Anche Pier Paolo Pasolini dedicò a questo luogo un omaggio, attraverso la lirica “Limpida fontana di Vinchiaredo”. A pochi km dalla fontana si trovano i Mulini di Stalis, anch’essi citati da Ippolito Nievo. I mulini ebbero in passato un importante ruolo nell’attività produttiva, e rimasero in funzione fino al 1960. Al giorno d’oggi la bellezza dei mulini, recentemente restaurati e la loro collocazione, su un’isola in mezzo al fiume Lemene, è un’ottima attrattiva per fotografi e paesaggisti.

Mulini di Stalis

COME ARRIVARE A SESTO AL REGHENA

In auto: da Milano e Venezia autostrada A4 Torino-Trieste uscita Portogruaro/fontanafredda. Proseguire poi fino a Sesto al Reghena.

In aereo: atterrare all’aeroporto di Venezia, che dista circa 70 km da Sesto al Reghena. Dall’aeroporto è possibile raggiungere il borgo in Autobus.

In treno: la stazione ferroviaria più vicina è quella di Portogruaro. Si raggiunge poi Sesto al Reghena in autobus. Per le linee autobus trovate maggiori informazioni sul sito ufficiale 

Centro storico di Sesto al Reghena